Riconoscere la Tipologia del Terreno da Coltivare

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ANALISI DEL TERRENO

Un metodo semplicissimo per riconoscere la tessitura di un terreno, cioè il grado di coesione e dimensione delle sue particelle, consiste nello stringerne nel pugno una manciata.

Se aprendo la mano rimane plasmata in modo ben delineato la forma delle dita, il terreno è certamente argilloso e si dice che è compatto e pesante.

Se al contrario la manciata di terra si sbriciola nel palmo, si tratta di un terreno sabbioso: si dice che è sciolto e leggero.

Anche un terreno ghiaioso e grossolano è sciolto, ma le particelle si sgretolano in porzioni più voluminose.

Se infine stringendo il pugno si avverte che la piccola quantità di terra è elastica, né troppo compatta né troppo incoerente, è senza alcun dubbio un giusto mix di componenti e si dice che è  terra di medio impasto.

La prova non è definitiva perché per poter stabilire che si tratta di un buon terreno per le colture, dovranno ancora essere valutati altri fattori, tuttavia con discreta approssimazione si può stabilire con quale terra si ha a che fare, e agire in conseguenza.

Un’altra prova alla portata di tutti consiste nel prelevare alcune cucchiaiate di terra dallo strato superficiale del suolo e con queste riempire, per circa un quarto, un vaso di vetro possibilmente alto e stretto.

Dopo aver colmato con acqua, si agita energicamente il contenuto e poi lo si lascia depositare.

Sul fondo cadranno quasi subito, nell’ordine, la sabbia grossolana, poi la sabbia media, quindi quella fine e per ultime, le particelle di terra, mentre rimarranno a lungo in sospensione le sostanze organiche ancora in decomposizione, che in parte potranno anche galleggiare.

Durante lo scuotimento l’acqua si intorbida perché i materiali più fini, quali argilla,polvere di roccia, sabbia impalpabile rimangono sospesi nel liquido prima di ricadere sul fondo.