Migliorare la Qualità della Terra dell’Orto

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LA QUALITA’ DEL SUOLO NELLA COLTIVAZIONE

Per coltivare l’orto con successo è necessario che il terreno sia di medio impasto.

Il bravo orticoltore deve adoperarsi perché la tessitura del terreno raggiunge queste condizioni ideali.

TERRENO TROPPO COMPATTO

Si tratta di un suolo argilloso o limoso.

Difficile da lavorare, poco arieggiato e scarsamente permeabile, lascia ristagnare l’umidità che provoca nelle piante pericolose condizioni di asfissia radicale.

Al contrario, in caso di siccità prolungata questo terreno si screpola e si fessura, favorendo così l’evaporazione dell’umidità profonda, cioè peggiorando le condizioni negative dovute alla siccità.

Modificare in meglio il terreno compatto non è difficile, ma richiede costanza.

Si deve agire apportando sostanza organica (letame, sovescio, compost, terricciati, ecc.) per migliorarne sensibilmente la struttura e favorirne il drenaggio.

Inoltre è utile la distribuzione di notevoli quantità di sabbia le cui particelle grossolane, una volta amalgamate a quelle assai più piccole del limo e dell’argilla, renderanno equilibrata la composizione.

Questa pratica, che sarebbe costosa su superfici estese, è invece facile da mettere in atto per migliorare la terra di un piccolo orto, come l’aggiunta di marna oppure calce.

La marna è una terra particolarmente ricca di calcare e quindi di calcio, il quale svolge benefici effetti sulla struttura del terreno in quanto ne migliora la porosità.

Funzione analoga svolge la calce.

Un sensibile miglioramento dello strato utile del terreno si ottiene anche con lavorazioni frequenti, poiché si espone il terreno all’azione disgregatrice degli agenti atmosferici.

E’ sufficiente osservare un terreno lavorato di fresco e confrontarlo con uno poco lavorato per rilevare l’evidente miglioramento strutturale.

TERRENO TROPPO SCIOLTO

In generale è caratterizzato dalla presenza elevata di particelle a grana grossa, soprattutto sabbia, ghiaia, più raramente ciottoli, per cui presenta minima coesione e scarsa attitudine a trattenere umidità.

Si può comunque intervenire per correggere questa situazione e limitare i danni che ne conseguono alle piante.

L’apporto di sostanza organica è la pratica più importante per migliorare stabilmente la tessitura della terra e la sua capacità di assorbire e trattenere acqua e sostanze fertilizzanti.

Il risultato visibile è che aumentano coerenza e adesione fra loro delle particelle di terra.

Meno praticabile su larga scala, l’apporto di argilla è utile per esempio per adeguare una parcella dell’orto alla necessità di piante ortive molto esigenti, che soffrono la siccità e la scarsa fertilità dovuta alla eccessiva componente sabbioso del terreno.

Se li terreno è sciolto e sabbioso si scalda presto in primavera ed è sempre piuttosto asciutto nella stagione calda: ideale per aglio, cipolla, scalogno pomodoro peperone, melanzana, carota, anguria, patata, finocchio e fava.

Se il terreno è piuttosto argilloso trattiene umidità e si mantiene caldo più a lungo in autunno. Vi si coltivano con buoni risultati: asparago, barbabietola, sedano, cavoli in genere, melone, prezzemolo, rapa spinacio lattuga, cicorie in genere, zucchine.